I fiori e le nature morte
Racconta, in uno scritto di giovanili ricordi, lo scultore Enrico Carmassi: “Lo studio del maestro Del Santo era frequentato da alcuni giovani, fra i quali Caselli, da poco ritornato da Firenze, dove era stato per qualche tempo a quella scuola libera del nudo". Qui era nata e si era stretta l'amicizia tra Caselli e Aprigliano che nel suo scritto Carmassi ha fatto gustosamente rivivere in una nota di colore: “Caselli dipingeva con estro le nature morte: fiori, mele, pere, uva, che regolarmente e nascostamente Apri- gliano gli andava mangiando"