La via di scampo che ha consentito al giovane Caselli di allontanarsi man mano dalla linea discovoliana, fu quella dell'espressionismo, che all'inizio del secolo scorso aveva in Italia una ristrettissima cerchia di seguaci, come Boccioni, Viani, Gino Rossi, e pochi altri. L’espressionismo, un sorta di carica emozionale che si scatena nell'anima dell’artista dinanzi agli spettacoli della realtà, può considerarsi una specie di sortilegio che alita dentro e che si manifesta con violenza, all'improvviso. Fu Lorenzo Viani con i malinconici e dolenti personaggi dei suoi dipinti e dei suoi disegni, con i suoi discorsi nella fiaschetteria di Vittorio Biagioni, in piazza del Mercato, dietro la tettoia del pesce, ad accendere questo fuoco nell'animo del giovane Caselli, che si era appena affacciato ai vent'anni.